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Storia della cucina veneziana




Dopo il successo dei percorsi musicali, L'altra Venezia presenta un nuovo itinerario tematico: Storia della cucina veneziana.
Si tratta di un percorso a piedi per le calli di Venezia alla ricerca delle tracce della cultura gastronomica della città, la quale è, anch'essa, tutt'altro che scontata! Partendo dalle primissime ricette lagunari risalenti ai tempi in cui Venezia era solo una delle province di Bisanzio, passando per il tripudio delle spezie portate dai commerci con il Levante, attraverso una serie vertiginosa di contaminazioni straniere, si arriva fino alla cucina dei giorni nostri, o quantomeno di ciò che ne sopravvive.
Profumi esotici, ricette bizzarre e curiose abitudini a tavola, saranno narrate per scoprire anche questo lato affascinante della cultura veneziana, mai abbastanza disvelata, e che rischia di scomparire travolta dalla globalizzazione imperante delle pizzette e del cibo surgelato.
Durante il percorso sono previste delle tappe in alcuni bacari (tipici locali veneziani) nei quali sarà possibile degustare i celebri cicchetti (piccoli assaggi) accompagnati da un ombra di vino.

Il tour dura circa tre ore.
Questi sono i costi:
- da 2 a 4 persone: 25€ cad.
- da 5 a 8 persone: 23€ cad.
Dal prezzo sono esclusi i cicchetti e le ombre.

Per info e prenotazioni: info@laltravenezia.it

La sindrome di Baron Corvo




Il problema della casa ricorre nella tormentata esperienza diFrederik Rolfe (Baron Corvo). Considerato a distanza di tempo come la cattiva coscienza della puritana colonia anglosassone della Venezia fin de siècle, Corvo fu il primo ad ammettere di essersi stabilito a Venezia senza alibi, pure tra tanti diplomatici, accademici, borsisti, etc. Ma a caro prezzo. In verità il suo romanzo autobiografico è un libro di protesta, l'autentica e unica difesa delle "genti disperse".
"Venezia, serenamente difesa dalla sua laguna, non è città dove Lazzaro possa nascondere le sue piaghe... Dio dammi una casa!".
Inutile quindi cercare una targa che ricordi la dimora veneziana di Baron Corvo , giacché viveva "baraccato" in una vecchia gondola; barone illustre e letterato, naufrago volontario a Venezia.
In un suo racconto Renato Pestriniero ha ricostruito magistralmente il processo di scelta della marginalità e il conseguente adattamento alle condizioni atipiche della città di un barbone che spesso è uno scomparso a Venezia: "E così,  quando l'alba sommerse un altro ultimo giorno di Carnevale, non presi il solito aereo per Milano. Non potevo più vivere in un mondo che non sentivo mio, anche se si trattava del mondo vero, quello che mi assicurava una vita brillante. Dovetti fare una scelta. Da una grossa borsa sportiva ricavai un contenitore che incastrai nello scheletro di una vecchia carrozzina. Ci misi la maschera e pochi altri oggetti, distrussi ogni documento di identificazione. Per il mondo svanii. Tutto il mio mondo materiale è in questo carrello al quale ho aggiunto un paio di piccole ruote per superare facilmente gli oltre quattrocento ponti che scavalcano i canali".


(Fonte: Brusegan)